Coherer

Scritto da Roberto Messa on . Postato in ESPERIMENTI

 2013-02-12 20.36.29

Ciao a tutti e bentornati oggi vi parlo un oggetto che è stato utilizzato nei primi ricevitori Morse fino agli inizi del 20° secolo il Coherer (o Coesore).

Da quando me ne ha parlato il mio amico Claudio non potevo non provare a costruirne uno visto che è alla base della mia professione (sono un Perito informatico).

Per prima cosa vediamo in pratica che cosa è questo Coherer (o Coesore)

Il coherer, ideato da T. Calzecchi-Onesti, nel 1884, altro non è che un tubetto di vetro all’interno del quale è stata inserita della limatura metallica estremamente fine, solitamente formata da nichelio e ferro interposta fra due elettrodi ( “tappi metallici” che chiudono anche il tubetto di vetro). La resistenza di questa limatura fra gli elettrodi, in condizioni normali è molto elevata, quindi la conducibilità elettrica risulta praticamente nulla; questa resistenza si abbassa bruscamente quando il coherer è investito da un’onda elettromagnetica, quindi nel circuito si ha un notevole aumento o una completa conducibilità della corrente che rivela il segnale, e che Marconi utilizzò per fare suonare il campanello del suo primo radio ricevitore nel 1894 (testo tratto da Wikipedia).

Ora passiamo alla pratica ecco l’occorrente per poterne realizzare uno in casa.

– Un accendigas piezoelettrico (per testare il Coherer)

– Un diodo LED (eventualmente si può utilizzare un multimetro)

– Una batteria da 12 Volt

– Un tubo di plastica di almeno 5mm di diametro (può andare bene anche il contenitore di una penna BIC) e lungo all’incirca 4 cm.

– Due cilindri di ottone di diametro adatto a quello interno del tubo di plastica (quindi di 4/5mm)

– Un pizzico di limatura di ferro finissima eventualmente và molto bene la limatura che si ottiene limando una vecchia moneta da 50 lire (ma sono diventate introvabili).

Qui sotto potete vedere lo schema elettrico del nostro Coherer.

 Coherer3

Qui sotto potete vedere lo schema elettrico del Coherer di Marconi.

Coherer2

Vediamo ora come testare il nostro coherer:

Avvicinando un accendino piezoelettrico al coesore ed azionandolo per far scaturire la scintilla il LED si accende segnalando l’avvenuta conduzione elettrica della corrente attraverso la limatura di ferro-nickel. 
Per spegnere il LED occorrerà percuotere delicatamente il contenitore del coesore, a questo punto l’esperimento può essere ripetuto.

Nel coherer di Marconi c’era un elettrocalamina (a bassa resistenza) che provvedeva a ripristinare il coesore dopo che è entrato in conduzione.

Se volete approfondire le vostre conoscenze sul Coherer vi consiglio di vedere questo link,

Nel prossimo post vi parlerò del “Rocchetto di Ruhmkorff” che veniva utilizzato come trasmettitore nelle comunicazioni Morse verso il ricevente a Coherer.

Per oggi e tutto.

Arrivederci al prossimo post.

 

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Commenti (1)

  • Marco

    |

    Forse dall’articolo non è chiaro, l’accendigas piezoelettrico viene usato come test in quanto genera scintille. Qualsiasi scintilla elettrica emette radiofrequenze e quindi un campo magnetico che si propaga in tutte le direzioni.

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